7 marzo 2020, aeroporto di Monaco di Baviera
Sono al check-in, trattengo il respiro mentre consegno il passaporto italiano, l'Italia è stata da poco dichiarata ufficialmente zona ad altissimo rischio Covid19, in particolare l'Alto Adige, e io sono nato a Bolzano e si legge chiaramente. In realtà poi nessun problema, tutto fila liscio, mi consegnano il ticket, imbarcano i sacconi con l'attrezzatura completa per 2 settimane di sci alpinismo e cascate in Scandinavia. Anche a Tromsø tutto tranquillo, correvano voci che avrei rischiato la quarantena appena atterrato. Auto a noleggio e via direzione Senja, anzi Aeroporto di Bardufoss, il resto del gruppo arriverà lì in serata, avendo fatto scalo a Oslo.
La nostra avventura di arrampicata e sci alpinismo in Norvegia può iniziare, anzi l'Odissea!
Senja è la seconda isola della Norvegia, è situata lungo la costa della contea di Tromsø, è collegata alla terraferma dal ponte di Gisund (questo ponte si rivelerà in seguito il punto strategico per poter lasciare l'isola).
Non sono neofita della Norvegia, si tratta del mio terzo viaggio, l'anno scorso visitammo le Lyngen Alps, Lyngseidet e l'isola di Uloya, posti meravigliosi, ma nulla a che vedere con Senja, con le sue montagne a picco sul mare, il susseguirsi di fiordi, la wilderness incontaminata e la solitudine. Amore a prima vista!
Inoltre il posto offre agli amanti dell'arrampicata su cascate di ghiaccio scalate sorprendenti e un mondo ancora tutto da scoprire.
Arrivati ci sistemiamo nel nostro cabin, così vengono chiamate queste casette caratteristiche, molto accoglienti, che ci ospiterà fino a sabato 14 e anche oltre... Si tratta di una casetta in riva al mare, tutta per noi, con un enorme soggiorno vista fiordo, nel paesino di Mefiordvaer, con un piccolo alimentari e un negozio per il pesce, un hotel molto carino, l'airbnb di una guida alpina locale, alcune cabins, il resto casine sparpagliate, l'attività principale la pesca al salmone, merluzzo e stoccafisso.
Le giornate si alternano tra gite di sci alpinismo, mai troppo lunghe (infatti le cime più alte raggiungono a malapena i mille metri) e arrampicate sulle cascate di ghiaccio.
Fin qui tutto tranquillo, normale amministrazione,
ma è proprio in questi giorni che nel mondo, ed in particolare in Italia del nord, si stanno scatenando degli eventi catastrofici, il Covid19 ha invaso l'Europa. Il 10 marzo il Superski Dolomiti annuncia la chiusura degli impianti sciistici; a casa mia, in Val di Fassa, gli abitanti vengono messi in quarantena, misure restrittive severissime, si sta a casa e si esce solo per motivi di prima necessità.
Qui in Norvegia ci dicono che dobbiamo aspettare 14 giorni per lasciare l'isola e per potersi spostare o lasciare lo Stato, severi controlli al famoso ponte. In realtà il mio programma prevedeva di lasciare Senja dopo una settimana e di trascorrere la seconda a nord di Tromsø con un altro gruppo. Sabato 14 doveva essere l'ultimo giorno a Senja, il 15 trasferimento a Tromsø, nel frattempo il secondo gruppo era già arrivato in Norvegia e si stava ambientando.
Impossibile lasciare l'isola, eravamo in Norvegia da appena 1 settimana e la quarantena prevedeva 14 giorni. Martedì 10 si sblocca la situazione, il governo invita tutti i turisti ad abbandonare la nazione. Il primo gruppo si affretta a lasciare la Scandinavia e io riesco a raggiungere gli altri, impazienti di vedermi. Come andranno avanti le cose non si sa, non si sa quando e come rientrare in Germania, voli cancellati, nel frattempo la pandemia si è impennata, Milano e Bergamo dei lazzaretti, l'Italia in ginocchio, il morale specialmente il mio a terra.
Il programma della seconda settimana in Norvegia prevedeva solo sci alpinismo, il tempo non è poi cosi male, la voglia di muoversi aumenta, ne approfittiamo per fare alcune gite sci alpinistiche nei dintorni, per lo più nell'isola di Kvaloya. Le gite si assomigliano un po' tutte, partenza in riva al mare, nei primi 400 mt si attraversano boschetti di cespugli radi, poi i pendii si aprono e, a seconda della pendenza e dell'impervietà del terreno, canaloni e crinali si insinuano fino alla vetta.
Panorami mozzafiato, non ci si stufa di ammirare i fiordi che ci circondano, caratteristici del luogo e dell'ambiente. La discesa si rivela quasi sempre da sogno, in quanto quasi tutte le notti fa una spruzzatina di neve fresca. La sera poi nel nostro Canon, tutti assieme a cucinare, a cenare e a ricaricarsi per il giorno successivo. Arriva anche sabato 21 marzo, pure questa volta voli cancellati, ritardi, spostamenti, una parte del gruppo riesce a partire subito, altri il giorno successivo. Io da "povero" italiano ho i problemi maggiori, fatto sta che sono ancora qui e ho appena appurato che il mio volo del 28 marzo su Francoforte è appena stato cancellato.
Concludo affermando che lo sci alpinismo in Norvegia è veramente una cosa unica e fantastica, vale sicuramente la pena, per uno sci alpinista che si rispetti, un viaggio da fare almeno una volta nella vita: un vero Must!
Per l'anno prossimo organizzeremo altri tour sci alpinistici in Norvegia... ora bisogna essere ottimisti, guardare avanti sperando che tutto torni alla tranquillità di sempre!
Renato Bernard - Guida Alpina
Le guide alpine della scuola di alpinismo Fassa Guide organizzano corsi ed escursioni, sia di gruppo che con guida alpina privata; attività ed itinerari stupendi che vi accompagneranno alla scoperta dei meravigliosi tesori delle Dolomiti e delle montagne del Mondo. Fassa Guide è a tua disposizione per assisterti ed accompagnarti nelle tue avventure di sci freeride, sci alpinismo, arrampicata, ferrate e qualsiasi altro tipo di escursione.
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